Avvertenze
Ai normali dosaggi consigliati di solito non vi sono controindicazioni ne effetti collaterali segnalati. Nei soggetti con gastrite può dare nausea per cui, in questi casi, è preferibile assumerlo a somaco pieno.
A dosaggi maggiori di quelli indicati si potrebbe avvertire un leggero effetto lassativo, effetto che tuttavia scompare riducendo il dosaggio per almeno una settimana.
Il prodotto va utilizzato nell’ambito di una dieta variata ed equilibrata seguendo uno stile di vita sano.
Non eccedere le dosi giornaliere raccomandate.
Tenere lontano dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni
In caso di uso prolungato consultare il medico.
In presenza di determinati stati fisiologici o patologici, o in associazione a terapie farmacologiche, consultare il medico.
Istruzioni
1 compressa 2-3 volte al giorno prima dei pasti
Ingredienti
Ogni compressa contiene Artiglio del diavolo E.S. 300mg titolato al 2,5% di glicoridosidi per un totale di 7,5mg di glicoridosidi.
La dose giornaliera di 3 compresse contiene quindi 900mg di estratto secco di artiglio del diavolo per una corrispondenza di 22,5 glicoridosidi.
Bibliografia
Libri e testi:
Firenzuoli F.: “Le 100 erbe della salute”, Tecniche Nuove, Milano,2000
Campanini E. : “Dizionario di fitoterapia e piante medicinali”, Tecniche Nuove, Milano, 1998
Rombi M. : “100 piante medicinali”, ed. Romart, 1993
Belaiche P.: Trattato di fitoterapia e aromaterapia 2° vol., Studio Edizioni & RED./Studio Redazionale, Milano, 1984
Van Haelen M.: "L'Harpagophytum procumbens", Natom, n °36, 1987 Severi A.: 'Harpagophytum procumbens', Natom, n° 38, 1987
Confezione:60 compresse da 450mg
Lo sapevi che...Denominazione botanica: Harpagophytum procumbens D.C. -
Famiglia: Pedaliacee (Scrofulariacee)
Parti usate: radici tuberose secondarie
Sinonimi: arpago o harpago, arpagofito o harpagofito F.U.I. IX
Nomi stranieri: ingl. - Devil's claw
COMPOSIZIONE chimica dell' Artiglio del diavolo:
- glicosidi iridoidi: harpagoside, harpagide, p-cumaroil harpagide, procumbide e procumboside (3,6-epossi procumbide)
- un chinone: harpagochinone
- ac. aromatici: ac. cinnamico e clorogenico
- flavonoidi: kaempferolo, kaempfecina, fisetina, luteolina
- ac. triterpenici pentaciclici, ac. oleanolico e urolico
- fitosteroli e glucosidi sterolici
- una resina gommosa e olio essenziale
- un tetrasaccaride di riserva: stachiosio (formato da un fruttosio, un glucosio e due galattosi)
L'
artiglio del diavolo é una pianta originaria della
Namibia e del
Botswana che cresce sui suoli ricchi di ferro delle savane semidesertiche del deserto, dal Kalahari fino al Namib, rintracciabile anche tra le famosissime dune di sabbia rossa di Sossusvlei.
Veniva utilizzata dalle popolazioni indigene delle etnie dei
Boscimani,
Ottentotti e
Bantù nelle febbri e nei
disturbi digestivi per uso interno e come pomata per uso esterno per favorire le
contrazioni nei parti difficili.
Il frutto legnoso presenta numerose propaggini ad uncino e il nome artiglio del diavolo sembra sia dovuto al fatto che gli animali che camminando si feriscono su queste propaggini iniziano a saltare e ad agitarsi furiosamente per il dolore tanto da sembrare indemoniati.
I
principi attivi presenti nella pianta sono
glucosidi iridoidi ( procumbide, arpagoside e arpagide ), triterpeni e polifenoli.
E' stato introdotto in europa all'inizio del secolo da parte dei tedeschi che occuparono il territorio Namibiano. E' stato studiato per le sue
proprietà antiinfiammatorie e
antidolorifiche.
Vi sono lavori in letteratura che mostrano una possibile attività dell' arpagofito nelle
affezioni reumatologiche croniche. Questa pianta infatti sembra che mostri una notevole
attività antinfiammatoria con effetti collaterali minimi.
Alcuni autori sembra che lo ritengano piuttosto
attivo nelle artrosi; questo è un processo degenerativo della
cartilagine articolare. Il sintomo principale è la rigidità dolorosa del distretto colpito, soprattutto dopo il riposo notturno. Da alcuni è definito il
cortisone vegetale.
Di particolare interesse sono i tessuti della pianta e le radici tuberose. Viene infatti fatta una distinzione a due tipi: la radice primaria e le radici secondarie. Secondo Volk soltanto le radici secondarie sarebbero utilizzabili in quanto sono queste che contengono le più alte percentuali di principi attivi.
La grande richiesta della pianta, finalizzata alla cura dei
dolori articolari, ha imposto un aumento dell' importazione da parte dei paesi europei maggiore della produzione, tanto che nel 2000 la convenzione internazionale sul commercio delle specie protette e minacciate d'estinzione (CITES) ha incluso questa pianta nell'appendice II 1, un elenco di piante il cui commercio sregolato potrebbe indurre ad uno sfruttamento pericoloso per la specie stessa.